Centro SUS https://www.centrosus.it Thu, 30 Mar 2023 11:17:14 +0000 it-IT hourly 1 Esigenza di una Scuola di Alta Formazione Artigiana https://www.centrosus.it/?p=192&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=esigenza-di-una-scuola-di-alta-formazione-artigiana https://www.centrosus.it/?p=192#respond Mon, 27 Mar 2023 17:04:07 +0000 https://www.centrosus.it/?p=192 Le antiche manifatture, diradatesi nel tempo fino a scomparire del tutto dal panorama lavorativo, conoscono oggi un progressivo recupero come lavorazioni e produzioni ad alto valore aggiunto, purché manifestino qualità tecnica, competenza ed abilità di lavoro manuale che ne consentano il riconoscimento come eccellenze artigiane.

Accanto alle produzioni di artigianato artistico si rende peraltro necessaria l’acquisizione di capacità tecniche tali da poter qualificare anche le normali attività di manutenzione, in particolare edilizia, come operate a regola d’arte.

Una Scuola di Alta Formazione Artigiana a Siracusa costituirebbe un punto di riferimento per le esigenze di artigianato di qualità, garantendo oltre alla formazione di maestri di artigianato artistico, anche la qualifica di personale specializzato per la manutenzione ed il ripristino degli edifici storici ed antichi, con la riproposizione di tecniche tradizionali di falegnameria, idraulica, muratura, decorazione, giardinaggio, etc., integrate con la conoscenza e la sperimentazione delle più moderne tecnologie.

In particolare in città si assiste spesso alla distruzione di molti prodotti di manifatture storiche, soprattutto ringhiere, cancellate ed infissi, per incapacità di utilizzo e lavorazione dei materiali della tradizione antica (come il ferro pieno, di cui fu eccellente maestro Emilio Prazio, o il legno pispaino – dall’inglese pitch pine – ovvero Pinus Rigida, specie resinosa assai resistente all’ambiente marino).

La formazione dovrà prevedere anche una collaborazione con i musei cittadini, per l’acquisizione di tecniche e modelli caratteristici della tradizione storica, da presentare sul mercato internazionale come produzione di pregio originale e tipica del posto, in grado di distinguersi dalla concorrenza di modelli stereotipati e dozzinali.

Al termine del percorso di studi potrà essere rilasciato un attestato di alta formazione artigiana, con l’inserimento in un apposito albo professionale.

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Necessità di un Istituto del Restauro Lapideo a Siracusa https://www.centrosus.it/?p=188&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=un-istituto-del-restauro-lapideo-a-siracusa https://www.centrosus.it/?p=188#respond Mon, 27 Mar 2023 16:47:50 +0000 https://www.centrosus.it/?p=188 La pietra bianca è un elemento peculiare di Siracusa, non solo in quanto materia prima nell’evoluzione urbana ed artistica dell’abitato storico, ma anche per la sua presenza costante nel paesaggio, rendendo particolarmente affascinante la compenetrazione tra la natura, le rovine e le costruzioni antiche della città, costellandone il territorio di scenografie spontanee ed abbaglianti, quindi conferendole una luce talmente particolare e suggestiva da costituire una sorta di emblematica entità spirituale, rappresentata dal culto stesso della sua Patrona.

Quella pietra calcarea in cui è scolpito il Teatro Greco e che affiora ovunque, ora modellata dall’uomo, a partire dalle monumentali latomie, ora dalla natura in modo talvolta indistinguibile, espandendosi all’intera Siracusa e rendendola contemporaneamente platea, scena e palcoscenico di una vera e propria città teatro.

Tutto ciò che manifesta quella pietra, come le mura, le cornici e le mensole (cagnoli) dei palazzi antichi, si tende a riconoscerlo come elemento integrante della città, mentre si avverte come estraneo e deturpante ciò che non ne reca traccia, come le colate cementizie che ne costituiscono la parte più recente.

La pietra siracusana è quindi un patrimonio prezioso ed insostituibile, ma drammaticamente fragile, in quanto costituita da calcare tenero, soggetto a rapida erosione da parte degli agenti atmosferici e dell’ambiente marino.

In particolare le decorazioni scultoree degli edifici fino al primo Novecento si sono spesso ridotte in condizioni di tale degrado da costituire perfino un elemento di pericolo per i passanti e quindi ovunque ricoperte di antiestetiche reticelle di protezione.

Inoltre, non essendosi mai sviluppate in città delle tecniche di restauro adeguate, la tendenza è quella di sostituire le parti ammalorate con pietra di nuova estrazione, con lievitazione spesso insostenibile dei costi, ma soprattutto con la distruzione di un patrimonio lapideo inestimabile, sedimentato e storicizzato nel corso dei secoli.

Il progetto è quindi di fondare a Siracusa un Istituto Superiore del Restauro Lapideo, in grado di sviluppare specifiche tecniche di ricostruzione conservativa della pietra locale e di formare competenze professionali specializzate per il ripristino ed il mantenimento del patrimonio scultoreo, decorativo ed archeologico della città, nonché più in generale dei centri storici della Sicilia e del Mediterraneo.

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Un progetto museale per Punta della Mola https://www.centrosus.it/?p=183&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=un-progetto-museale-per-punta-della-mola https://www.centrosus.it/?p=183#respond Mon, 27 Mar 2023 16:41:39 +0000 https://www.centrosus.it/?p=183 Punta della Mola è una propaggine rocciosa della penisola della Maddalena circondata dall’area marina protetta del Plemmirio, in uno scorcio di paesaggio naturale dalla bellezza ancora incontaminata, tra spiagge bagnate da un mare cristallino, in cui trovano evidenza ruderi di edifici bellici della seconda guerra mondiale, nonché tracce di latomie e necropoli antiche, ed una concentrazione di specie vegetali che costituisce un unicum dal punto di vista botanico.

L’area presenta dunque nel complesso un’eccezionale rilevanza sul piano culturale, storico, archeologico, naturalistico e paesaggistico.

Al fine di tutelare l’area, già segnalata da ampia letteratura come di notevole interesse pubblico, si avanza pertanto l’ipotesi di un progetto di tutela e valorizzazione museale, che dovrebbe articolarsi in 4 sezioni distinte ed interagenti:

1. archeologica;

2. storica;

3. marittima;

4. botanica.

Per quanto riguarda gli edifici preesistenti, questi dovrebbero essere sottoposti a restauro esclusivamente conservativo nei casi di particolare valenza estetica e paesaggistica, in particolare i più prossimi al mare, ormai storicizzati come ruderi, mentre quelli più interni, che presentano murature integre ed ancora resti di coperture originali, potranno essere parzialmente riattati, con impatto paesaggistico minimo o nullo, in modo da svolgere le funzioni di servizio museale, per allestimenti espositivi e percorsi didattici.

Per quanto riguarda le aree balneabili limitrofe, di particolare bellezza e rinomanza, l’accesso pubblico dovrebbe essere garantito in sicurezza e gli spazi dotati di attrezzature funzionali alla balneazione.

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Una moratoria sugli spettacoli al Teatro Greco https://www.centrosus.it/?p=61&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=una-moratoria-sugli-spettacoli-al-teatro-greco https://www.centrosus.it/?p=61#respond Sun, 26 Mar 2023 15:09:14 +0000 https://www.centrosus.it/?p=61 Nell’acceso dibattito sull’opportunità di sovraccaricare il Teatro Greco di Siracusa con una quantità di spettacoli che esula totalmente dalla sua funzione di bene archeologico (solo perché considerato una “location” di fama internazionale), non sembra volersi sottolineare abbastanza il fatto che per un evento pop, teoricamente in grado di coinvolgere anche decine di migliaia di persone, la scelta del Teatro Greco risulterebbe persino riduttiva ed antieconomica.

Al riguardo, di spazi aperti ben più adatti a raduni musicali di vario genere a Siracusa non ne mancherebbero, quindi la pretesa di ridurre un luogo aulico di memoria, prima che di rappresentazione, tramandato dall’antichità, sminuisce profondamente l’essenza culturale stessa della città tutelata dall’Unesco.

Che sia la pressione antropica o no a creare i maggiori danni al Teatro, rimane il problema che dei danni sono stati comunque riscontrati e che non ci sia solo la necessità di effettuare un importante intervento di restauro, ma anche di adottare adeguate misure per proteggere il monumento nel tempo.

D’altra parte va considerato che quello che vediamo del Teatro non è ciò che appariva nell’antichità, ma i resti strutturali dopo l’opera di spoliazione progressiva, cosa che riguarda tutte le rovine della città.

La pietra degli edifici monumentali, nell’antichità, in genere non veniva lasciata a vista, ma rivestita, anche con intonaco vivacemente colorato, permettendo alla struttura di conservarsi inalterata nel tempo.

L’esigenza primaria è in ogni caso quella di imporre una moratoria generale sull’utilizzo del Teatro, in modo da effettuare uno studio approfondito delle modalità con cui si possa applicare uno strato protettivo rimovibile che, senza alterare sostanzialmente anche la vista del monumento classico, permetta la conservazione di ciò che ne rimane, perché lasciato all’azione erosiva dello stesso ambiente, oltre che di un uso indiscriminato, dell’antico “koilon” non resterà più traccia.

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La Tassa sui Rifiuti a Siracusa https://www.centrosus.it/?p=55&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cose-la-tari https://www.centrosus.it/?p=55#respond Sun, 26 Mar 2023 14:35:12 +0000 https://www.centrosus.it/?p=55 La TARI, acronimo di Tassa sui Rifiuti, è una tassa comunale che viene applicata annualmente in Italia a famiglie, imprese ed enti pubblici, sulla base della superficie degli immobili da essi occupati in grado di generare rifiuti.

Il calcolo della TARI dipende dal comune in cui si risiede e prevede l’applicazione di diverse tariffe in base alla tipologia di utenza e alla quantità di rifiuti prodotti.

In generale, le famiglie pagano la tassa in base al numero di componenti del nucleo familiare e al tipo di abitazione (ad esempio se si tratta di una casa o di un appartamento), mentre le imprese pagano in base alla loro attività economica e al volume di rifiuti prodotti.

In alcuni comuni, come Siracusa, la TARI prevede anche degli sconti o delle agevolazioni per le famiglie che differenziano i rifiuti e li conferiscono in modo corretto tramite la raccolta differenziata.

In questo modo si vuole incentivare la corretta gestione dei rifiuti e ridurre l’impatto ambientale causato dalla loro produzione.

La TARI è una tassa obbligatoria, quindi, in caso di mancato pagamento, si possono applicare sanzioni ed interessi di mora.

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Accertamenti TARI illegittimi https://www.centrosus.it/?p=1&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=accertamenti-tari-illegittimi https://www.centrosus.it/?p=1#comments Sat, 25 Mar 2023 14:06:56 +0000 https://www.centrosus.it/?p=1 Gli avvisi di accertamento della TARI in cui si equipara la superficie calpestabile (cioè muri esclusi) di un immobile all’80% della sua superficie catastale (comprendente anche i muri divisori e perimetrali) sarebbero da ritenersi illegittimi secondo quanto statuito dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza 24866/2021.

In tale sentenza, si afferma che alle amministrazioni comunali è impedito di fare ricorso alla superficie catastale, anziché alla superficie calpestabile, fino a quando, per ogni singolo ente, non venga emanato un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, che attesti la completa attuazione delle procedure di allineamento tra i dati catastali e quelli riguardanti la toponomastica e la numerazione civica interna ed esterna degli immobili soggetti al prelievo.

La sentenza è da mettere in relazione con la risposta all’interpello n. 306/2019, in cui l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, in tema di revisione del catasto, non è stata emanata la relativa norma di attuazione della legge 11 marzo 2014, n. 23 e, quindi, non è stato possibile emanare il provvedimento del direttore previsto.

Ne consegue che il Comune, non potendo utilizzare la superficie catastale per il calcolo della TARI, non può neppure utilizzarla per accertare l’eventuale imprecisione della dichiarazione del contribuente sulla superficie assoggettabile al tributo che, essendo quella calpestabile, non è deducibile con certezza da una percentuale prestabilita di quella catastale.

Si pensi ad esempio agli immobili storici, in cui i muri portanti e divisori occupano anche oltre il 30% della superficie catastale delle abitazioni, riducendo drasticamente la loro superficie calpestabile.

In conclusione, attualmente l’80% della superficie catastale può essere usato indicativamente ai fini dell’accertamento, ma non può essere equiparato esattamente alla superficie calpestabile, né tantomeno utilizzato a priori per sanzionare i cittadini per dichiarazione infedele sulla superficie calpestabile.

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